RITUALI PER UNA BUONA NOTTE!

E quando arriva sera….ai genitori tremano le gambe!!! Perchè? Perchè sta per arrivare il temutissimo momento di mettere a nanna i piccolini.

Ero molto, molto acerba in merito a tutto ciò che riguarda la maternità e come già sapete mi sono affidata ai consigli di Tracy Hogg che nel suo libro “il linguaggio segreto dei neonati” ci fornisce numerosi spunti per affrontare anche questo momento. Attenzione, sottolineo il fatto che sono spunti e come tali devono essere presi, rielaborati e riadattati alle esigenze di genitori e bimbi perchè ogni storia è a sé e non per tutti valgono le stesse regole!

Ma torniamo allo scottante argomento della nanna e alla sua gestione. Ho trovato decisamente utile impostare una routine anche per l’addormentamento. La Hogg sostiene, e a mio avviso ha proprio ragione, che i neonati/bimbi non amano le sorprese, i cambi di programma, le improvvisate (a meno che non si tratti di un libretto nuovo o di un animaletto che sbuca all’improvviso nell’erba al parco…ma questa è un’altra faccenda!). I piccoli sono molto ripetitivi, abitudinari: per loro è tutto nuovo e conoscere e RI-conoscere l’attività che sta per accadere li tranquillizza molto (non a caso numerosi esperti di pedagogia consigliano di parlare al bebè/bambino di ciò che si sta facendo o che ci si appresta a fare in modo da prepararli…).

Nel libro viene dato un esempio di come potrebbe strutturarsi la “routine ideale” per i neonati/bambini al momento che precede il sonno. Essendo lei britannica, consiglia degli orari e dei passaggi che per noi suonano strani (ma è solo una questione culturale a mio avviso) ovvero far mangiare il piccolino e poi procedere con il bagnetto per rilassarlo prima della nanna, il tutto entro le 20.

Sulla questione del rilassamento tramite il bagnetto aveva ragione, ma pure troppo! Anita crollava in vasca, si rilassava così tanto che si addormentava profondamente. “Bene, Ma non benissimo!” (n.d.r.) L’unico problema era che poi la si doveva svegliare e disturbare per cambiarla e poi metterla a nanna. Mmmh, no.

Così abbiamo modificato l’ordine: prima un bel bagnetto rilassante e rinfrescante, pigiama, poi cena (poppata o bibe o quel che è in base all’età) e via a letto! Questo nuovo ritmo è piaciuto a tutti: sia a noi che non dovevamo più scongiurare un addormentamento precoce portatore di risveglio forzato e quindi disturbo del sonno sia, sopratutto, per lei che finalmente aveva trovato il ritmo ideale per stare serena e dormire bella tranquilla.

Mano a mano che il neonato cresce, Tracy Hogg consiglia di creare dei rituali per la nanna che cambiano in base all’età. Anche questo è stato di fondamentale importanza per noi. Con i mesi sono stati diversi i “riti”: quand’era piccola piccola, mezz’ora prima di metterla nel lettino, stavamo in cameretta a guardare e far girare il mappamondo acceso. La luce gentile e soffusa, il silenzio, i sorrisi di Anita che, prima da sdraiata poi da seduta, interagiva con quella strana palla sono tatuaggi della mia memoria. Poi siamo passati ai libri da sfogliare, quelli suoi preferiti con le figure e gli animali dai diversi materiali. Sempre in cameretta, sempre luce soffusa. Ora, dopo aver preparato il bibe con il latte, ci sediamo di fianco al lettino, prendiamo due libri (abbiamo trovato una collana di favole in rima che è una cosa pazzesca e di cui vi parlerò presto!), li leggiamo insieme e poi via nel lettino. Bacio, buonanotte, “sogna tanti angioletti” , carillon balena e piano piano, si addormenta tranquilla.

E voi? Avete una vostra routine? Sono curiosa!

Buona notte! M

 

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